“Larvae” è un cortometraggio che si muove tra scienza, verità nascoste e forze ignote.

“Larvae” di Alessandro Rota: Cesare Lombroso al Castello Reale di Govone

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“Larvae” di Alessandro Rota: Cesare Lombroso al Castello Reale di Govone

“Torino, 1909. Cesare Lombroso, accademico e padre fondatore dell’Antropologia Criminale, giunge nell’isolata dimora di Lazar, un anziano illusionista ritiratosi dalla scene. Lombroso, attratto dallo studio dello Spiritismo, gli pone una sfida: provare l’esistenza del soprannaturale e la possibilità che esso possa generare l’istinto omicida.

Cosa può aver scatenato la furia omicida nel giovane seminarista Tommaso e cosa lo lega alle facoltà paranormali di Lazar e a suo figlio Lorenzo? Si tratta di illusionismo o c’è qualcosa di reale?

L’antica e decadente casa di Lazar nasconde molte verità e la visione scientifica di Lombroso dovrà aprirsi a nuove prospettive”.

Si è da poco conclusa la post-produzione di “Larvae”, il nuovo cortometraggio di Alessandro Rota, prodotto da Alessandro RotaFrancesco Cerrato e Fabrizio Nastasi per Officine Ianós e Reddress s.r.l.

Il film pone al centro della narrazione il personaggio di Cesare Lombroso e il suo approccio allo Spiritismo, che lo appassionò in particolare negli ultimi anni di vita tanto da scriverne un saggio (“Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici”) che revisionò poche ore prima di morire il 19 ottobre 1909.


Larvae” è un cortometraggio che si muove tra scienza, verità nascoste e forze ignote. Ma non solo, racconta del lato oscuro, dell’inesplicabile, delle conseguenze dei sentimenti umani.

Le riprese si sono svolte in numerose location piemontesi, tra cui il Castello Reale di Govone, la casa dei Marchesi Del Carretto di Saluzzo, il Castello di Aglièil Parco Naturale del Monvisola cascata di Fondo di Traversella.

I protagonisti sono Roberto Accornero (Cesare Lombroso), Stewart Arnold (Lazar), Niccolò Fontana (Lorenzo) e Fabio Renis (Tommaso).

La troupe annovera professionisti tutti piemontesi: il direttore di produzione è Federico Dedo Gorgoglione, la fotografia è di Gerardo Fornari, i costumi di Agostino Porchietto, il trucco di Erika Truffelli, le scenografie di Maurizio Corigliano e Sergio Luca Loreni (Inverno Workshop), gli effetti visivi di Enrico De Palo, il colorist è Michele Ricossa, il capo elettricista è Massimiliano Nicotra.

Le riprese sono state supportate da Ouvert Cine Rent e la post-produzione è stata realizzata da IMAGO VFX.

La colonna sonora, pubblicata da Machiavelli Music, è stata composta da Francesco Cerrato coinvolgendo straordinari musicisti come Michele Barchi (clavicembalo), Daniele Ferretti (organo) e Stefano Cerrato (violoncello).

Il cortometraggio, in lingua inglese e della durata di 29 minuti, inizierà ora un percorso di diffusione nei festival cinematografici internazionali con il supporto di Film Commission Torino Piemonte.

A questo link è possibile vedere il trailer.

Per chi volesse saperne di più, è possibile:


–    visitare la pagina: www.officineianos.it/larvaefilm
–    visitare il profilo Instagram del film @larvaefilm
–    contattare la produzione all’indirizzo e-mail info@officineianos.it

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Dapprima palazzo nobiliare, poi residenza reale e infine luogo di comunità per tutti i govonesi, il castello taglia e connette i secoli. Visitarlo significa ritrovare le tappe che lo hanno portato ad essere il luogo dal carattere sfaccettato, e quindi unico, che è ora.

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Il parco, i giardini, il borgo e i sentieri

Govone è anche oltre le mie mura. È una comunità intera che si prende cura dei magnifici luoghi in cui vive. Vi invito quindi a scoprire tutto ciò che c’è intorno a me: il parco e i giardini, la serra, l’intimo roseto, il borgo e i sentieri outdoor, immersi nella natura, che potrete percorrere a piedi o in bici.

Il parco, abitato da scoiattoli, picchi, gazze, abbraccia il castello tutto intorno con le sue siepi di bosso, i faggi, gli olmi e i cipressi.

I giardini raccolgono e rilanciano la passione di Maria Cristina per la botanica e in particolare per le rose, sfoggiando diverse splendide varietà antiche

Il centro storico allunga la visita al di fuori delle mura del castello, mostrandovi l'autenticità di un paese che, continuando a vivere, conserva la sua memoria.

I sentieri vi conducono lungo i bordi della costellazione di cui il castello è protagonista, tra campi, vigneti e noccioleti, alla scoperta della terra.