Govone e il castello nel volume unico a cura dell’architetto e direttore Luca Malvicino

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Govone e il castello nel volume unico a cura dell’architetto e direttore Luca Malvicino

Govone e il castello nel volume unico a cura dell’architetto e direttore Luca Malvicino dedicato alla comunità scientifica in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino

DA INSEDIAMENTO FORTIFICATO A REALE VILLEGGIATURA. COMMITTENZA, ARCHITETTURA E PAESAGGIO PER IL CASTELLO DI GOVONE

10.07.2023 | Castello del Valentino, Salone d’onore

Lunedì 10.07.2023 presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino è stato presentato il volume interamente dedicato al Castello Reale di Govone dal titolo “DA INSEDIAMENTO FORTIFICATO A REALE VILLEGGIATURA. Committenza, architettura e paesaggio per il Castello di Govone” a cura di Luca Malvicino, 4^ libro della collana HEREDIUM della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino

Un territorio dominato da un castello, che ne diventa fulcro e generatore di trasformazioni sia per il paesaggio circostante, sia per l’abitato che si adagia attorno alle sue mura. Questa la logica, sinteticamente espressa, secondo la quale il castello di Govone, durante i secoli, ha saputo incidere e creare un sistema complesso, che ha condotto al suo riconoscimento come patrimonio UNESCO, parte del sito seriale delle Residenze Sabaude del Piemonte.
Le sue molteplici vicende – prima luogo fortificato, successivamente residenza dei conti Solaro di Govone, poi acquistato dai Savoia e infine di proprietà del Comune di Govone – hanno originato una frammentazione nella conservazione dei documenti, dispersi in molti archivi, talvolta non inventariati o catalogati in sezioni di difficile individuazione, generando spesso una ricostruzione parziale e non esaustiva delle fasi di cantiere della fabbrica del castello, dei giardini e delle sue pertinenze.
Il volume tenta di raccogliere le informazioni fino ad ora note, integrandole grazie all’individuazione di documentazione inedita e attraverso la conoscenza materiale e diretta raccolta nel contesto dei cantieri di restauro degli ultimi anni, per consegnare alla comunità scientifica uno strumento ampio, seppur ancora non esaustivo, per addentrarsi nella storia di un edificio che ha visto le sue mura attraversate dalle logiche di corte, da filosofi, architetti, pittori, artigiani, giardinieri, fino agli utenti più recenti, in un intreccio di relazioni che pochi altri luoghi possono vantare.

Luca Malvicino, architetto e direttore del Castello Reale di Govone dal 2015, nonché scolaretto durante le elementari proprio all’interno delle sue sale, si dedica da anni allo studio della storia, alla cura dei cantieri di restauro, alla gestione e allo sviluppo del sito. Grazie al lavoro svolto, Malvicino ha potuto donare un contributo di spessore (è proprio il caso di dirlo, visto che si tratta di un volume di quasi 500 pagine) alla comunità scientifica anche raccogliendo importanti contributi di professionisti a vario titolo, architetti, storici, restauratori, professori, che negli anni si sono dedicati allo studio di questa speciale residenza sabauda, gioiello incastonato tra Langhe, Roero e Monferrato. 

Il volume ripercorre le tappe della trasformazione del castello da fortezza medievale, poco prima dell’anno Mille, a sede prediletta di villeggiatura della reale famiglia Savoia. 

Acquistato nel 1897 dal Comune cessa in breve tempo di essere un luogo privato ed esclusivo per poche persone e diviene uno spazio per la Comunità, in cui questa si riconosce e si identifica.

La scelta di insediare all’interno del palazzo gli uffici comunali e le scuole, se da un lato ha chiaramente deteriorato e danneggiato parti, decorazioni, arredi, ha, viceversa, garantito la sopravvivenza del bene e innescato un processo di attaccamento dei fruitori che lo hanno reso inequivocabilmente una parte di Govone. Fiere, manifestazioni, sagre, teatri, concerti, processioni religiose e tanti altri eventi hanno creato in oltre un secolo uno spazio intriso di ricordi e di emozioni che difficilmente si sarebbero stratificati se il castello e il suo parco fossero rimasti di proprietà privata.

Questo sentimento si è trasformato negli ultimi decenni in una presa di coscienza del valore intrinseco del patrimonio del Comune di Govone, che vede nella pubblicazione del volume di Edoardo Borra, “Govone e il castello. Nel solco della storia del Piemonte”, forse la prima scintilla di un processo di valorizzazione. 

Nasce, infatti, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo il Centro di Promozione Culturale Govone e il Castello, che con i suoi volontari, ha reso visitabile parte degli ambienti del piano nobile.

Iniziano parallelamente i primi interventi di restauro per il recupero della «Citroniera» (1989-1990), della facciata nord e di quella sud (1997) e con il riconoscimento nel 1997 del sito seriale delle Residenze Sabaude come patrimonio UNESCO, si afferma definitivamente, al di fuori dei confini comunali, il valore storico artistico del castello come residenza estiva di Carlo Felice.

Il processo non si interrompe e, infatti, sono restaurate le scuderie (2010) e le stanze cinesi (2014-2015) e nel 2015 l’Amministrazione Comunale, per dare un ulteriore impulso alla valorizzazione del bene, ha creato l’associazione Govone Residenza Sabauda a cui è stata affidata la gestione del castello e delle sue pertinenze.

Questo trasferimento organizzativo ha permesso di intraprendere un percorso di adeguamento del museo, non ancora concluso, per equipararlo agli standard delle altre residenze sabaude, strutturando un percorso visite (2018-2021), creando uno spazio espositivo (2016-2017), aumentando i giorni di apertura e sistematizzando la comunicazione, attività che hanno permesso di incrementare notevolmente i flussi turistici.

Questa trasformazione ininterrotta permette oggi di essere testimoni di un ulteriore cambiamento nella percezione del castello di Govone: ormai non è più solo luogo per la Comunità di Govone, anche se dovrà mantenere lo stretto legame con il suo territorio se vorrà sopravvivere, ma è diventato un patrimonio di tutti da conservare e mantenere per le generazioni future.”

Così Luca Malvicino sintetizza le vicende degli ultimi decenni di sviluppo del castello, nell’ultimo capitolo del libro dal titolo “UN CASTELLO PER GOVONE E NON SOLO”, sulla cui immagine introduttiva campeggia un foglio bianco a righe su cui si legge, in basso a destra, “Tutto rimane da scrivere”.  E da vivere, seguire, leggere e co-creare. 

Con l’occasione l’Associazione Govone Residenza Sabauda si unisce a Luca Malvicino nei ringraziamenti a tutta la comunità scientifica e accademica della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino, al consorzio delle Residenze Reali Sabaude e a tutti i professionisti che hanno contribuito ad arricchire gli studi sul Castello Reale di Govone a sostegno del suo importante e sentito progetto di valorizzazione.

Uno speciale ringraziamento a:

    • Andrea Bocco – Direttore del DIST – Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio
    • Chiara Devoti – Direttore della collana e della Scuola di specializzazione
    • Stefania Guarini – Responsabile Gestionale Amministrativa del DIST
    • Elio Sorba – Sindaco del Comune di Govone
    • Guido Curto – Direttore Generale Consorzio Residenze Reali Sabaude
    • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo
    • Monica Naretto – Vicedirettore della Scuola di specializzazione
    • Paolo Cornaglia – Politecnico di Torino-DAD

 

Ora scaricabile gratuitamente al link https://www.insegnadelgiglio.it/…/07/sRGB_her-4-ebook.pdf

 

Ulteriori link: 

https://www.dist.polito.it/news/(idnews)/21193
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Attraversa il tempo percorrendo le stanze del castello.

Dapprima palazzo nobiliare, poi residenza reale e infine luogo di comunità per tutti i govonesi, il castello taglia e connette i secoli. Visitarlo significa ritrovare le tappe che lo hanno portato ad essere il luogo dal carattere sfaccettato, e quindi unico, che è ora.

ALLA SCOPERTA DI GOVONE

Il parco, i giardini, il borgo e i sentieri

Govone è anche oltre le mie mura. È una comunità intera che si prende cura dei magnifici luoghi in cui vive. Vi invito quindi a scoprire tutto ciò che c’è intorno a me: il parco e i giardini, la serra, l’intimo roseto, il borgo e i sentieri outdoor, immersi nella natura, che potrete percorrere a piedi o in bici.

Il parco, abitato da scoiattoli, picchi, gazze, abbraccia il castello tutto intorno con le sue siepi di bosso, i faggi, gli olmi e i cipressi.

I giardini raccolgono e rilanciano la passione di Maria Cristina per la botanica e in particolare per le rose, sfoggiando diverse splendide varietà antiche

Il centro storico allunga la visita al di fuori delle mura del castello, mostrandovi l'autenticità di un paese che, continuando a vivere, conserva la sua memoria.

I sentieri vi conducono lungo i bordi della costellazione di cui il castello è protagonista, tra campi, vigneti e noccioleti, alla scoperta della terra.